pubblicato il 18/11/2013
PRECISAZIONI del Direttivo Anpecomit alle comunicazioni, in allegato, dei 3 legali revocati (Collegio Difensivo). - Lo STATO PASSIVO
Carissimi,
abbiamo appena ricevuto da alcuni di Voi che ce lo hanno subito ritrasmesso, il Comunicato, emesso dal cosiddetto “collegio difensivo” (avv.ti Iacoviello, Fasano, Civitelli) con il titolo: “Masia ha perso la causa del 7 novembre”.
Ve lo inoltriamo, unitamente a quello che l’ha preceduto, lasciando al vostro libero giudizio il suo contenuto, le minacce e l’”eleganza” dei termini utilizzati, precisando che né Masia né l’Anpecomit hanno perso un bel niente nell’udienza di cui si parla.
Siamo stati noi, visto l’atteggiamento e le dichiarazioni del Fondo e il deposito dello Stato Passivo, a chiedere al Giudice la risoluzione dell’Accordo Unp/Anpecomit per inadempienza del Fondo; che poi il Giudice del Lavoro, a nostro avviso non entrando nel merito abbia dichiarato “interrotto il giudizio”, significa appunto che non c’è stata per noi alcuna soccombenza. (cfr, anche il precedente comunicato n. 19).
Certo è un fatto che il suddetto “collegio difensivo” sia stato sfiduciato dalla stragrande maggioranza di coloro che gli affidarono l’iniziale mandato che poi gli revocarono durante la fase del ricorso in Cassazione (ed i motivi dovrebbero essere ormai a tutti ben noti).
Ora questo “collegio difensivo” fa opera propagandistica ed acquisitoria: naturalmente chi di voi non si sentisse più tutelato dalla nostra Associazione ed in particolare dalla “sanità mentale” del suo Presidente, ce lo faccia presente.
Noi restiamo fermamente convinti di essere pienamente salvaguardati dalle capacità professionali dell’avv. prof. Antonio Pileggi. E a questo punto non si comprende con quale impudenza i tre legali sfiduciati da ben oltre 650 colleghi, si permettono di esprimere valutazioni infondate allo scopo di insinuare in Voi preoccupazioni e dubbi sulle nostre scelte difensive tecniche e tattiche, alle quali sono definitivamente estranei e nelle quali non possono e non debbono assolutamente interferire. Trattandosi di comportamento gravemente scorretto dal punto di vista deontologico. Grave Scorrettezza deontologica che cercano di nascondere riparandosi dietro il nome di MASIA, ripetuto ossessivamente per ben ben 12 volte. Ben sapendo che non è consentito, a scopo promozionale e per cercare di recuperare risibilmente i mandati perduti, denigrare del tutto gratuitamente, per interposta persona, l’operato del collega che ha invece eseguito fedelmente il mandato secondo gli obbiettivi concordati.
Naturalmente respingiamo nel merito, totalmente, le accuse e le critiche che ci vengono rivolte a cui poi potremmo, successivamente , rispondere in maniera compiuta e dettagliata.
Al momento, a differenza del suddetto “collegio difensivo” che è evidentemente così poco impegnato da trovare abbondante tempo e risorse da spendere nello stendere numerosi, ripetuti ed inutili Comunicati (inviati fra l’altro impropriamente anche ai tanti che avendogli revocato il mandato ritenevano di essersi liberati delle sue intromissioni nella loro sfera privata) noi siamo totalmente dediti al compito di preparare i numerosissimi ricorsi che ci avete affidato compresi quelli di tanti altri colleghi, rimasti in precedenza inerti o che si erano rivolti ad altri professionisti.
Ma prima di chiudere non possiamo non soffermarci sulla seguente affermazione dei tre legali revocati: “Inoltre perchè in data 30 ottobre l’ Anpec ha depositato una istanza al Tribunale per sospendere il deposito dello Stato Passivo ? Da quel documento dei Liquidatori in Tribunale dipendono tutti i pagamenti. Abbiamo dovuto andare fino in Cassazione per ottenerlo finalmente. Perché sospenderlo ancora? Quanto ancora dovremo aspettare l’ esito di cause che poi vengono respinte ?” . Appare manifestamente evidente la fretta di costoro affinchè il Fondo depositasse uno Stato Passivo (Abbiamo dovuto andare fino in Cassazione per ottenerlo finalmente.) che è chiaramente, basta leggerlo, la negazione completa di tutte le Vostre legittime richieste e di quelle dei loro assistiti.
Ansia e fretta di perdere?
Riflettiamo su questo: “ Da quel documento dei Liquidatori in Tribunale dipendono tutti i pagamenti”.
Pagamenti, bisogna però dire, che se andassero in porto, così come deciso dai Liquidatori nello Stato Passivo, escluderebbero definitivamente i Vostri diritti ed anche quelli dei loro patrocinati.!
Noterete anche la stranezza delle due versioni della reprimenda: una che chiamiamo “cattivissima” ed una meno.
Non vogliamo spendere altre parole (per la questioni competenza e quota lite vi rimandiamo al precedente comunicato), e vi inviamo un caro saluto
Antonio Maria Masia
per conto del Direttivo che ha preventivamente condiviso queste Precisazioni, indirizzate solo ai colleghi soci che hanno insinuato tramite noi e il Prof. Pileggi .
Per gli altri soci, che ora non vogliamo “sommergere” di problemi come questo,sarà subito possibile trovare il testo e gli allegati di queste Precisazioni sul nostro sito, in zona pubblica.
Vi inviamo in allegato anche lo Stato Passivo, dal quale è possibile per ciascuno di Voi controllare e verificare che la propria richiesta di credito è stata completamente rifiutata, e leggerne le motivazioni. Questo in sostituzione della lettera del Fondo a Voi indirizzata e che è stata inviata come previsto in Pec al Prof. Pileggi: il giro a ciascuno di Voi avrebbe comportato perdita di prezioso tempo.
Per consultare velocemente la propria posizione sullo Stato Passivo è consigliabile cercare nella barra delle funzioni quella denominata “MODIFICA” all’interno cercare la sub funzione “Trova” (di solito indicata o con una lente o con il binocolo).
Roma 17-11-2013
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