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Associazione Nazionale fra Pensionati ed Esodati della Banca Commerciale Italiana - ANPECOMIT
COMUNICATO N. 6 DEL 9.3.2013
pubblicato il 10/03/2013

Comunicato n. 6 del 9-3-2013
Lettera aperta con domande all’Unp e non solo
Carissimi , alla Vostra attenzione e riflessione quanto si sta verificando intorno alla vicenda ripartizione plusvalenze. 
Questo comunicato/lettera nasce a seguito della inaspettata decisione dell’Unp che nel corso del suo Direttivo del 6/3 ha di fatto sconfessato l’operato del suo Segretario Rinaldo Cobianchi,  sin qui leale e corretto sostenitore con noi dell’Accordo Unp/Anpecomit, come da comunicato n.1, assumendo una linea, condivisa con una evidente e incomprensibile soddisfazione dall’Associazione, a noi contrapposta, di colleghi Comit (fra i cui fondatori ci  sono firmatari dell’Accordo) come risulta  da comunicato n.2.
Linea di cui non si conoscono modalità e finalità, a parte  il continuo riferirsi a non disturbare  Liquidatori e controparti.
E’ di tutta evidenza l’esigenza da parte nostra di conoscere subito, senza ambiguità e riserve se l’UNP intende o no proseguire sulla strada dell’Accordo. 
Naturalmente Vi terremo immediatamente aggiornati ed ovviamente siete liberi di farci conoscere il vostro pensiero. 
Un abbraccio a tutti

Antonio Maria Masia
Presidente Anpecomit
Roma 9-3-2013
 
1)
                                                   Comunicato dell’Unione Nazionale Pensionati
 
 Il Consiglio Direttivo dell’UNP, nella sua riunione del 6 Marzo , a larghissima maggioranza, nonostante il parere contrario del Segretario e un’astensione, ha deliberato ufficialmente che non si riconosce affatto in quanto scritto nel comunicato ANPEC n. 5.    
In particolar modo si dissocia totalmente dagli insulti e dalle minacce rivolti ai Liquidatori e da tutte le argomentazioni relative  allo scioglimento del nostro Fondo e alle risultanze della sentenza della Cassazione.
Siamo convinti che solo riprendendo un colloquio franco e di reciproco rispetto, con i Liquidatori, non inquinato da insulti e minacce,  si possa giungere, in tempi ragionevoli, a chiudere con soddisfazione di tutti  la liquidazione del Fondo.
 
                                                                      Il Consiglio Direttivo dell' U.N.P.
Milano, 7 marzo 2013
 
 
2)
 Il comunicato di Amici Comit – Piazza Scala
Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, il sottostante Comunicato diramato dall'Unione Nazionale Pensionati.
Non è nostra abitudine dare spazio nel sito ad altre Associazioni, ma in questo caso facciamo volentieri un'eccezione, prendendo atto che la linea, seguita sin dalla fondazione da "Amici Comit", viene ora condivisa anche da U.N.P.
Siamo certi che, insieme, potremo meglio gestire i rapporti con i nostri principali interlocutori - in particolare i Liquidatori e le Organizzazioni Sindacali - per una sollecita liquidazione finale del nostro Fondo Pensioni."
Il Consiglio Direttivo
Amici Comit - Piazza Scala
08 marzo 2013
 
3)
                                                                          Da una comunicazione sindacale dell’8/3:
Si è svolto ieri (7/3) il previsto incontro delle Fonti Istitutive sindacali del Fondo Comit per esaminare la lettera del Collegio dei Liquidatori del Fondo Comit del 19-2-13, a commento delle sentenze della Cassazione e della disputa con AnpeComit e UNP (si veda, da ultimo, il comunicato allegato pervenuto da tale associazione).
 
Le oo.ss. sono disponibili ad un incontro in sede politica con il Fondo ed a tal fine concorderanno con la Banca stessa delle date da proporre ai Liquidatori (forse non serve in questa sede scomodare gli illustri professoroni).
 
La posizione delle oo.ss. è sempre quella dell’applicazione dell’articolo 27 ed a tal fine non si riterrebbe neanche opportuno un nuovo accordo, essendo vivo e vigente quello statutario.
 
Si attendono poi risposte concrete, anche in tema di responsabilità, della vicenda con il Fisco.
 
 
4)
                                                         Lettera/ domande Anpecomit  a UNP e non solo…
Cari colleghi dell’Unp
Premesso  che  non intendiamo fare alcuna polemica o replicare al momento  alle accuse che ci rivolge UNP ( a larghissima maggioranza, nonostante il parere contrario del Segretario e un’astensione) circa la sua totale   dissociazione  “ dagli insulti e dalle minacce rivolti ai Liquidatori e da tutte le argomentazioni relative  allo scioglimento del nostro Fondo e alle risultanze della sentenza della Cassazione”, anche se sarebbe stato doveroso da parte Unp  un dettaglio dei supposti insulti e minacce, non rintracciabili nel nostro  libero, corretto e puntuale comunicato n. 5 in risposta legittima , si badi bene, alle critiche rivolteci dal Fondo.
Premesso anche che è necessario valutare con calma e all’interno dei nostri organi societari e sulla scorta del parere del nostro legale  la portata e le effettive conseguenze della netta, apparentemente, posizione delle Organizzazioni Sindacali  sul seguente punto: “La posizione delle oo.ss. è sempre quella dell’applicazione dell’articolo 27 ed a tal fine non si riterrebbe neanche opportuno un nuovo accordo, essendo vivo e vigente quello statutario”
Non v’è dubbio che questa posizione sindacale (non più neutrale rispetto all’Accordo Unp/Anpecomit come finora)  rischi di far deflagrare la situazione rimettendo in discussione tutto e tutti, anche le somme percepite,  in particolare la posizione e le aspettative  dei pensionati ante 98, che come noto furono esentati a fine 99 dall’onere del salvataggio del Fondo, e di conseguenza  non coperti dagli effetti risarcitori dell’art.27 .
 
Premesso che è pure necessario valutare ed attendere la definitiva scelta che farà il Fondo, alla luce della sua programmata consultazione delle fonti istitutive (Banca e Sindacati, con le  associazioni dei pensionati MAI)  prima di intraprendere la strada della procedura fallimentare, peraltro già anticipata, quando scrive come ha fatto nel suo comunicato del 19-2-2013: “Adesso si tratta di dare seguito alle modalità indicate dalla Corte di Cassazione:applicazione in via analogica dell’art 16 disp.att.cod.civ. anche in  relazione allo stato passivo (sui cui contenuti l’esame è ancora in corso) “ Praticamente lasciamo fare al curatore fallimentare!
 
 
Premesso che occorre qualche giorno per capire se il Fondo darà una risposta alla nostra richiesta e a quella del Prof. Pileggi  contenute nel comunicato n. 5 del 26-2:  “A meno che Voi, signori Liquidatori, non comunichiate, in tempi brevi ed a tutta la platea degli interessati, l’intenzione di rispettare l’Accordo Unp/Anpecomit, anche  utilizzando se proprio indispensabile  per la formazione dello stato passivo i principi dell’ACCORDO e le relative cifre delle singole posizioni già ufficializzate in occasione del “referendum”. Il Librone per l’appunto da portare sottoscritto con Unp e Anpecomit al giudice fallimentare” .
“Il Fondo deve dire chiaro e tondo: intende attuare l’Accordo si o no? Intende ripartire secondo gli importi stabiliti per ciascuno sulla base dell’Accordo si o no?  Lo dica subito”.
 
 
Chiediamo cortesemente pubblicamente  e con gentile pubblica  risposta, possibilmente a stretto giro di e-mail,
 
                                                                            all’UNP
(che a partire dalla firma dell’Accordo Unp/Anpecomit del 12-7-2010 e sino alla pubblicazione del suddetto comunicato aveva con la lealtà e la coerenza del suo Segretario Rinaldo Cobianchi,  condiviso e sottoscritto,  tutte le iniziative e i comunicati congiunti a sostegno, senza se replicas de relojes españa e senza ma, dell’Accordo firmato Cobianchi-Cerri-Dragone per Unp e Masia-Costantino-Minotti per Anpecomit. Accordo (giuridicamente vincolante), ribadiamo, richiesto, sostenuto e referendato al 95% dal Fondo stesso).
 
1)    Il Vostro richiamo di cui sopra, non motivato, alle nostre supposte  ingiurie e minacce ai Liquidatori che impedirebbero, secondo Voi e altri, una pronta e giusta soluzione della vicenda che ci occupa, significa anche la rinuncia da parte Vostra a difendere e sostenere l’Accordo?
2)    Vuol dire in definitiva che rinunciate all’Accordo?
3)    Vuol dire che ritenete che, al di fuori dei termini transattivi e di cifre dell’Accordo,  sia possibile tutelare gli interessi non di una parte in causa, ma di tutte le parti in causa?
4)     Come intendete, al di fuori dell’Accordo, conciliare e mediare gli interessi e le richieste contrapposte dei pensionati ante 98, con quelli pensionati negli anni 98/99, con i colleghi esodati a forza o meno negli anni 2003/2004, con i colleghi ceduti ad altri istituti, con i colleghi che hanno avuto delle anticipazioni, e  con i colleghi in servizio dal 1.1.2005 (in larghissima parte ancora in servizio) i quali sono sì tutelati dal piano di riparto originario del Fondo, in quanto  beneficiari delle plusvalenze,  ma non integralmente come lo sarebbero da art.27?
 
Queste stesse domande Le rivolgiamo anche a tutti coloro che predicano di non disturbare o innervosire i Liquidatori, o la Banca Intesa che sulla vicenda sta rimediando, con il suo silenzio,  una figuraccia cosmica, o  la Covip che si è sempre rifiutata di ascoltarci, o altri…
Perché non basta, non è tranquillizzante dire solamente ai pensionati e colleghi in paziente (sempre meno però) attesa del dovuto : “Siamo convinti che solo riprendendo un colloquio franco e di reciproco rispetto, con i Liquidatori, non inquinato da insulti e minacce,  si possa giungere, in tempi ragionevoli, a chiudere con soddisfazione di tutti  la liquidazione del Fondo. Con i Liquidatori che però scrivono di voler seguire la strada fallimentare.
 
Queste domande, che ripetiamo da sempre sin dal 12/2008 da quando NOI Anpecomit, abbiamo scritto a Voi, al Fondo ed alle OOSS, chiedendo un tavolo per raggiungere un accordo, poi raggiunto il 12/7/2010,  PERCHE’siamo convinti che l’unico mezzo per chiudere in bonis e velocemente questa lacerante vicenda era è rimane l’Accordo Unp/Anpecomit. L’unica strada veloce e risolutiva è che il Fondo porti “il librone” dell’Accordo ai giudici fallimentari chiedendo di inserire gli elencati nella massa passiva quali suoi creditori.  
 
Al di fuori c’è solo la classica e  inevitabile  guerra fra poveri. La polvere da sparo è a portata di mano e la miccia pure: chi concilierà infatti  e come  le richiesta di cifra  fra AC, ADP, FB, MA, ER, SM, GC, GM, PC, FF, e così via…? Ognuno aggiunga le sue sigle, si collochi nella propria categoria  e valuti.   
 
La risposta UNP all’Anpecomit ci pare dovuta vista la messa in discussione dell’alleanza, la risposta di altri è dovuta, a nostro avviso, per correttezza e trasparenza  non all’Anpecomit MA a tutti i colleghi Comit interessati alla vicenda, consapevoli o no.

Grazie
 
Un cordiale saluto.
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Antonio Maria Masia
Presidente Anpecomit.
Roma 9-3-2013  rnsmrtovnice osmrtnice