PRIORITARIA o……NORMALE?
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Ci siamo
lasciati l’ultima volta parlando dei francobolli celebrativi e commemorativi. Vi
ho propinato una serie di foglietti “calcistici” sperando di fare cosa gradita
agli appassionati di questo sport.
Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo dei francobolli trattando in questa
puntata il tema della posta prioritaria.
Nel
lontano 1998 – dieci anni sono passati da allora – fece l’esordio la “posta
prioritaria” un servizio finalmente a livello degli altri Paesi europei. Già sul
finire del 1997, Poste Italiane avevano diffuso un pieghevole promozionale con
delle etichette azzurre da applicare alla corrispondenza affrancata in tariffa
ordinaria (Lit. 800) che sarebbe stata invece trattata con il sistema
prioritario (Lit.1200) con validità fino a tutto il 28 febbraio 1998. Al
pieghevole promozionale era allegata, da staccare e inviare a “Servizi Postali”
di Roma Eur, una cartolina contenente un Questionario Test per il monitoraggio
dei tempi di spedizione/consegna.
Il
servizio, inizialmente impostato a carattere “regionale”, fu ufficialmente
avviato il 1° marzo 1998 mentre, a partire dal 1° ottobre 1998, venne esteso a
tutto il territorio italiano ed all’estero.
Contemporaneamente, per testare ulteriormente la rapidità della consegna, furono
distribuite in omaggio (chi non ne ha mai vista una?) delle cartoline
pubblicitarie in due versioni con scritte in italiano ed in tedesco (per gli
altoatesini). Entrambe recavano l’impronta del francobollo con le due cifre
Lit.1200 ed i corrispondenti €uro 0,62. I riferimenti stampati sulla cartolina
erano un generico “Esenzione Tassa Non Affrancare ai sensi dell’art.51 ultimo
comma codice PT”. L’illustrazione della cartolina raffigurava il famoso
omino volante che trasporta una lettera indirizzata nientemeno che al sig.
Giuseppe Verdi affrancata con il francobollo di posta prioritaria e riportante
la scritta È partita Posta Prioritaria. Veloce, Facile, Economica.
Addirittura in alcuni casi, con casualità, assieme alle lettere ricevute era
allegato un cartoncino azzurro (vedi foto seguenti) da inviare ai “Servizi
Postali” di Roma EUR dove trascrivere gli orari di presentazione e di consegna
riscontrati.
Poste
Italiane aveva realizzato una vera e propria struttura parallela dedicata
esclusivamente alla lavorazione della corrispondenza prioritaria che avrebbe
ruotato attorno alla rete postale aerea notturna. L’utente doveva seguire
soltanto delle regole semplicissime indicate nei pieghevoli promozionali. Il
sistema postale aveva già smobilizzato i famosi messaggeri postali ferrovieri
per l’incompatibilità con le Ferrovie che si vedevano intralciate nel rispettare
gli orari a causa delle soste troppo prolungate nelle stazioni per il carico e
lo scarico dei sacchi postali. Insomma, una rete simile a quella creata anche
dalle banche per lo smistamento e l’inoltro dei plichi postali (Comit compresa)
basata su furgone più aereo ed, inizialmente, la posta prioritaria fu veramente
trattata con il massimo riguardo da parte degli addetti.
Da buon
filatelico mi lasciai tentare e volli procurarmi “una traccia” dell’efficacia
del nuovo servizio autoinviandomi una delle cartoline promozionali che – cfr.
foto seguenti - impostata a Melendugno (LE) il 28.7 giunse puntualmente a
destinazione a Taranto il 29.7. Ma addirittura il servizio, inizialmente, era
talmente efficiente che se la posta prioritaria era imbucata in ritardo o
consegnata in ufficio in ritardo veniva contrassegnata con un bel timbro
“consegnata oltre l’ora limite”. E per il controllo in arrivo, come nell’esempio
sopra riportato dalla cartolina giunta a Taranto, era obbligatorio
che la posta venisse bollata sul retro prima della consegna!
Ma un bel
gioco, come sempre succede qui da noi in Italia, dura poco…….Dopo il 1999, le
Poste Italiane si rendono colpevoli di aver gradualmente abolito la bollatura
della distribuzione sul retro della busta che era obbligatoria, come detto,
all’esordio del servizio prioritario: Senza una traccia sulla corrispondenza non
è possibile una contestazione. Abbiamo, dunque, avuto in sostanza una diluizione
del prioritario nell’andamento generale del servizio postale vecchia maniera,
con il risultato che i tempi promessi dalle Poste negli stampati a suo tempo
diffusi come “obiettivi di qualità”, quasi sempre non vengono più rispettati. Si
aggiunga a tutto questo l’innalzamento della media dei tempi di consegna di
tutto il comparto a causa del “postel” (vedi foto) usato dai grandi utenti e
trasmesso in via telematica nell’ufficio postale di destinazione dove è stampato
su carta, perciò virtualmente istantaneamente, consegnato anch’esso come
prioritario e senza bollatura. Nella categoria possiamo comprendere anche i “postatarget”,
“promoposta” ecc.
Infine,
giunge la beffa finale con un altro papocchio all’italiana consumato in danno
dei cittadini. Nel maggio del 2006, con il completamento del sistema meccanico
di smistamento della corrispondenza, è abolita con Decreto Ministeriale
la “posta ordinaria nazionale” il cui costo del francobollo era di €uro 0,45;
ogni invio – “per uniformarci con la U.E.” diventa obbligatoriamente
posta prioritaria con il francobollo al costo di €uro 0,60. Di fatto è stato un
modo per aumentare di un terzo il costo del servizio interno, peggiorando la
qualità del servizio. Non vorrei essere tacciato di facile sciovinismo, ma
quante nefandezze sono state consumate a nostro danno con il pretesto di doverci
“necessariamente” uniformare all’U.E.?
Ma noi ci
occupiamo in questa sede solo di filatelia e non ci resta che constatare, in
conclusione, che la posta ordinaria non esiste più; esiste solo la prioritaria,
ma “prioritaria” rispetto a cosa? Il termine sta ad indicare una
precedenza rispetto ad “altro”, ma se questo “altro” non esiste
più cade il diritto di precedenza..o sbaglio? Senza tener conto, infine, che
valgono pur sempre le regole e gli standard internazionali. La distinzione della
corrispondenza massiva da quella non massiva nello smistamento è un sistema
adottato non solo a livello europeo, ma mondiale dove esistono moltissime
nazioni che hanno in uso un corriere postale economico ed uno prioritario in
base a regole internazionali fissate dall’U.P.U. (Unione Postale
Universale) che stabiliscono l’uso di un’etichetta di colore blu per distinguere
gli invii economici e lenti da quelli più costosi e veloci. L’aver pensato di
eliminare l’uso dell’etichetta blu “Posta Prioritaria” dalla corrispondenza,
anche da quella diretta verso l’estero e abolire pretestuosamente la “posta
ordinaria nazionale”, mi sembra sia stata tutta una “furbata” …………affidiamo,
quindi, con tranquillità la nostra corrispondenza a Santa Lumaca….prima o poi
giungerà al destinatario!
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